Fumane è adagiato in una conca soleggiata all’imbocco della fresca Valle dei Progni e vegliato dal piccolo santuario della Madonna delle Salette.
È un paese interessante per la produzione vitivinicola che si esprime nei rinomati vini Recioto e Amarone, per le evidenze archeologiche e per le pregevoli tracce storiche e architettoniche visibili nelle chiese e nelle ville che punteggiano il territorio.
La presenza dell’uomo, qui, affonda le radici negli albori della nostra specie. Risalgono a 80.000 anni fa i reperti ritrovati nella famosa Grotta di Fumane, uno dei siti preistorici più importanti d’Europa, che attesta la frequentazione sia dell’Homo di Neanderthal sia dell’Homo Sapiens. E nella stessa area troviamo tracce di abitati e sepolture del Neolitico e delle età del Bronzo e del Ferro: i cosiddetti castellieri, villaggi d’altura circondati da mura massicce.
Sono state rinvenute tracce di lapidi di epoca romana raffiguranti divinità e riti degli Arusnati, un popolazione preromana misteriosa e affascinante, che gli studiosi dicono di origine etrusca.
Si possono ammirare luoghi di culto all’apparenza modesti, ma che celano al loro interno meravigliosi affreschi, come San Marziale a Breonio o Santa Maria del Degnano, antico priorato di San Zeno a Fumane.
Opera rilevante dell’ingegno umano Villa Della Torre, bellissimo esempio di architettura rinascimentale riecheggiante l’impianto della domus romana, carica di simbolismi e allusioni al clima culturale e religioso che animava i circoli intellettuali della Verona del tempo.
Chi volesse godere del lento scandire del passo, lontano dalla frenesia del vivere quotidiano, non avrà che da inerpicarsi sul Monte Pastello, ricco di orchidee naturali, oppure risalire la valle dei Progni, inoltrarsi nel Parco naturalistico delle Cascate di Molina e infine affacciarsi sui pascoli della Lessinia dove ritemprare il corpo e lo spirito.
Il territorio di Fumane offre, in ogni periodo dell’anno uno spettacolo unico di colori, sapori e profumi. Particolarmente ricche di richiami naturalistici sono la Valle dei Progni con il Parco delle Cascate, il Monte Pastello, ricco di flora spontanea e da cui si può godere di un panorama spettacolare, l’altopiano fra Cavalo e Breonio dove prati a perdita d’occhi si alternano con boschi cedui e frutteti.
Di impatto visivo molto suggestivo è anche il paesaggio agrario: la bella stagione inizia con la fioritura dei ciliegi. L’autunno è la stagione d’oro della zona perché i vigneti, che coprono tutta la valle, cominciano a ingiallirsi e inizia la vendemmia, con la raccolta a mano dei grappoli più maturi e più belli da riporre ad appassire per diversi mesi, da cui si producono vini conosciuti ed apprezzati in tutto il mondo: il Valpolicella, con le versioni Classico, Superiore e Ripasso, il Recioto e l’Amarone, la cui produzione secondo metodi tradizionali può essere considerata alla stregua di un’arte.