Promuovere i territori mediante il cicloturismo. I comuni della Valpolicella (Dolcè, Fumane, Marano di Valpolicella, Negrar di Valpolicella, Pescantina, Sant’Ambrogio di Valpolicella, Sant’Anna d’Alfaedo, San Pietro in Cariano) intendono promuovere il territorio della Valpolicella e della Val le dell’Adige, attraverso la segnalazione-tabellazione di una rete di itinerari cicloturistici, individuati su cartografia a carattere provinciale.
Si è garantita la connessione con i sistemi ciclabili limitrofi del Custoza, già da anni segnalato in modo analogo a questo progetto, il sistema del Garda fruito da migliaia di ciclisti in ogni stagione, il sistema della città di Verona e, soprattutto, i sistemi nazionali e internazionali che si incrociano presso Peschiera del Garda.
È stato implementato un sistema di segnalamento per la mobilità ciclistica utilizzando la segnaletica prevista dalla Regione del Veneto e utilizzando una numerazione dei percorsi su scala provinciale. Il progetto comprende anche una cartografia cicloturistica scaricabile da questo sito e con tracce GPS.
Il progetto della rete ciclistica in Valpolicella e Valdadige riprende i tracciati delle strade romane, ora strade secondarie o di campagna a basso traffico, mettendo in comunicazione i centri abitati con una rete avente un’asse principale che ripercorre la Via Claudia Augusta Padana.
Lungo gli itinerari si incontrano numerosi punti interesse storico e artistico quali ville venete che adornano la Valpolicella. Troviamo inoltre le rinomate pievi di San Floriano (XII secolo) e San Giorgio (VIII secolo) la Chiesa di San Marco al Pozzo a Valgatara (XIII secolo), la chiesa di San Martino, a Corrubbio di San Pietro in Cariano (XII secolo).
Questi percorsi ciclabili adatti a tutti attraversano la Valpolicella passando dall’Adige e salendo sui terrazzi fluviali per arrivare in collina attraversando paesaggi prevalentemente agricoli, scelti fra i meno antropizzati, caratterizzati dalla viticoltura nella parte della bassa Valpolicella e con coltura del ciliegio e olivo nella parte più alta con percorsi dedicati a sportivi e Mtb.
Il programma di segnaletica consente anche il cambio modale per una consistente fetta di popolazione, almeno nella fase ricreativa e nel tempo libero, con significativi benefici in termini di decongestione viabilistica, di salute pubblica, di conoscenza ed attaccamento al territorio e di rafforzamento del tessuto di relazioni sociali.